pubblicato giovedì 8 aprile 2010
I diversi terminali del wormhole, in teoria, potrebbero anche essere intra-universali (cioè esistenti e insistenti sullo stesso universo) oppure inter-universali (portali impiantati in differenti universi, dei quali ci si può servire come punto di connessione tra le due diverse dimensioni). È da ricordare, inoltre, che l’espediente di wormholeè sorta come parte della soluzione delle equazioni di Einstein, a proposito della teoria della relatività.
I wormhole sono cadute dello spazio da usare per il viaggio ad alta velocità nel tempo.
Seguendo lo stesso processo dirappresentazione spaziale, gli undici lavori – tra collage e inchiostri su carta – di Diyaroglu sono una sorta di riflesso simbolico e compositivo di queste teorie. Sintetici, piacevoli e divertenti, sono “la trasposizione figurativa” dei suoi enormi murales, progetti già sviluppati fuori dall’Italia ma che, per questa personale milanese, sono stati ridotti fino al nocciolo, appiattiti in un cortocircuito (spazio)temporale.
Nelle tele e nei collage, Diyaroglu gioca a inserire elementi improbabili all’interno di sfondi che sembrano imperituri, a causa di texture ancestrali e di cromie inspiegabilmente di un’altra epoca. Secondo Diyaroglu, noi “veniamo da dove andremo”: il futuro e il passato sono nella stessa direzione all’interno della sua opera. Guardare avanti significa guardare come nello specchio retrovisore di un’immensa macchina per il tempo e nella notte affianco, viaggiarci dentro.Nelle opere allestite negli spazi della nuova galleria, il presente e il passato e il passato e il futuro si incontrano cadendo, attraverso botole temporali che portano l’elemento vita (terminazioni umane e animali) all’interno della fissità dello scenario compositivo. Definiti tra scienza e letteratura fantasy, i wormhole sono ipotesi intuitive che mantengono al loro interno il buio, per riversare luce di contrasto all’interno di paesaggi naturali e prospettive urbane.
Nelle immagini sovrapposte, spazi e tempi sono collegati da passaggi improvvisi e onirici, di evocazione surreale. Finestre e armadi segnano la strada, aprendo una crepa nella realtà. Mucche, uomini, pesci e mani appaiono o cercano la fuga, e falle perdono acqua. Il meccanismo figurativo-compositivo di Diyaroglu scherza e permea immagini selezionate per il gusto dell’assurdo, ma anche pregne della drammatica ricerca di una fuga, di un ingresso, di un wormhole.
ginevra bria
mostra visitata il 19 marzo 2010
al primo febbraio al 15 aprile 2010
Volkan Diyaroglu – Wormholes
a cura di Francesco Clerici AR Contemporary Gallery
Via Marco Polo, 11 (zona Repubblica) – 20124 Milano
Orario: da martedì a sabato ore 11-19.30
Ingresso libero
Info: tel. +39 0245498902; fax +39 0245498354;info@contemporarygallery.it;www.contemporarygallery.it
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